Ho sfiorato una gomma americana freschissima, e sono riuscito a rimuoverla praticamente tutta e subito semplicemente con le mani ed un fazzolettino di carta, ma era rimasto un velo, sul pantalone, così sottile che non andava via né con il freezer e né con il ferro da stiro e la carta assorbente.
A questo punto mi son ricordato di aver scoperto, da ragazzo, come fosse impossibile mangiare cioccolato se in bocca avevo una gomma. Infatti il cioccolato, o gli oli in esso utilizzati, la sciolgono in qualcosa di semiliquido e filante.
Così, memore di questa cosa, ho deciso di rischiare: ho usato la Nutella!
Utilizzando una di quelle palette per prendere le fette di torta,
l’ho spalmata per bene e senza lesinare sulla gomma, premendo un po’ cercando di fare in modo che penetrasse a fondo.
Poi ho lasciato riposare per qualche minuto, circa 3-5 minuti, ed ho messo l’impacco sotto il getto di acqua calda del rubinetto, mediamente forte: ho subito notato come in mezzo alla Nutella si era formata una pappina molle: era la gomma in emulsione con la Nutella! Ho favorito la rimozione sotto il getto con una lama sottile, a mo’ di raschietto, ed anche raschiando con l’unghia, ove mi sembrava più opportuno fare così.
Poi ho insaponato per bene l’alone rimasto, energicamente, ed ho risciacquato abbondantemente e più volte: provando a guardare in controluce se fossero rimasti residui. La prova del nove l’ho avuta a capo asciutto: la gomma era andata via, ma era rimasto un fetente alone sul marroncino: la Nutella!
Non mi sono perso d’animo, e pensando alla lavatrice come estrema ratio, ho rieseguito l’insaponatura a mano, energica, passandoci sopra anche una spazzola da bagno.
Ho risciacquato per bene, e messo di nuovo ad asciugare: risultato perfetto!
Devo comunque far notare che il mio pantalone estivo era di color sabbia: non saprei sul bianco, o su altri colori, cosa potrebbe risultare.
Suggerisco, perciò, prima di proseguire, di assicurarsi di essere perfettamente in condizioni di rimuovere le tracce di Nutella.
A me è andata bene, ma non mi assumo nessuna responsabilità per quello che potrebbe capitare a chi volesse mettere in pratica il metodo utilizzato: ognuno, eventualmente, lo farà a proprio rischio e pericolo.
Articolo di Elson Carefading
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